I calcoli sono formazioni di consistenza più o meno dura che si formano nelle vie urinarie e possono causare disuria, ematuria, infezioni delle vie urinarie, difficoltà nella minzione fino a febbre e urine torbide e maleodoranti.
Spesso possono originarsi dall'alta via escretrice per poi arrivare in vescica oppure essere conseguenza di un'ostruzione, per esempio determinata dall'ipertrofia prostatica benigna, che causa un difficoltoso svuotamento minzionale che alla lunga può essere responsabile della crescita del calcolo stesso e di infezioni delle vie urinarie causata dal ristagno di urina nell'organo.
La diagnosi oltre che dalla clinica, viene confermata da un’ecografia dell'apparato urinario, esame urine ed urinocoltura oppure mediante cistoscopia diagnostica o tac addome senza mezzo di contrasto. Ad oggi la terapia medica non è efficace su una litiasi già presente ma la risoluzione della patologia è prettamente chirurgica.
Il trattamento chirurgico è per via endoscopico con laser terapia o dispositivi ad ultrasuoni o balistici o elettroidraulici (cistolitotrissia) e solo in casi estremamente selezioni si pratica un'incisione vescicale con asportazione della litiasi (cistolitolapassi).
Il trattamento della calcolosi vescicale non si basa solo sulla risoluzione del problema della litiasi in sé, ma generalmente viene contestualmente anche trattato il problema ostruttivo che ha causato la litiasi (es. ipertrofia prostatica benigna).