FAQs

L'urologo è il medico di riferimento solo maschile?

Assolutamente no! Lo specialista urologo cura la patologia vescicale, renale e ureterale (organi che sono in comune per entrambi i sessi). Per quanto riguarda il sesso maschile si occupa anche della cura delle patologie prostatiche e testicolari mentre nella donna tratta la cura delle patologie come incontinenza urinaria e cistiti.

Che differenza c'è tra agobiopsia prostatica fusion e tradizionale?

L'agobiopsia prostatica tradizionale prevede un campionamento random della prostata oppure mirato a nodulari palpabili. La fusion è molto più accurata perché permette di biopsiare zone sospette alla RMN multiparametrica. Le immagini di tale esame vengono caricate ed elaborate mediante apposito software così da permettere una biopsia accurata e mirata delle zone sospette.

Il solo valore di PSA in aumento è sinonimo di neoplasia prostatica?

Assolutamente no, il PSA può aumentare sia nella neoplasia prostatica sia nelle patologie infiammatorie della prostata o in caso di recente cateterismo vescicale.

Ho visto sangue nello sperma, che fare?

L’emospermia è spesso indice di infiammazione della prostata e si manifesta nei soggetti di età inferiore ai 50 anni. La terapia in genere è antibiotica ma se il sintomo persiste è necessario eseguire ulteriori analisi e valutazioni del caso.

Ho sangue nelle urine, che fare?

Nel caso in cui il paziente veda macroscopicamente sangue nelle urine (macroematuria) è bene che esegua subito una visita specialistica. Il sangue nell'urina può essere causato da litiasi vescicali o dell'alta via escretrice, da infezioni oppure da una neoplasia vescicale. Lo specialista deve anche indagare quando si verifica l'ematuria: ad inizio minzione, durante o al termine della stessa. Gli esami da eseguire sono: esame urine, citologia urinaria su 3 campioni ed ecografia apparato urinario. Sulla base dei suddetti esiti poi sarà valutata dallo specialista se eseguire una cistoscopia o una tac addome senza mezza di contrasto.

A che età si deve eseguire una visita specialistica urologica?

Sopra i 50 anni è raccomandato eseguire un controllo annuale con PSA e visita; tale controllo serve non solo come screening per la ricerca di neoplasia prostatica ma anche per valutare la capacità urinaria del paziente e curare per tempo eventuali disturbi menzionali. Per soggetti che hanno familiarità per tale neoplasia è necessario fare un dosaggio del PSA ogni 6 mesi. Controlli prima di tale età possono essere fatti in caso di sangue nelle urine, disturbi minzionali, problemi nel concepimento, disturbi nell'erezione oppure in caso di riscontro di tumefazioni testicolari all'autopalpazione.

La neoplasia prostatica dà sintomi?

Spesso l'esordio della malattia è periferico per cui il paziente è asintomatico. La sintomatologia minzione è spesso correlata ad un aumento dell'organo centrale per motivi benigni. Rari sono i casi in cui la malattia esordisce con i sintomi (per esempio metastasi ossee oppure invasione degli organi circostanti).

Tutti gli interventi sulla prostata rendono incontinenti e impotenti?

Non è sempre così. Gli interventi distruttivi prostatitici endoscopici e non possono provocare incontinenza urinaria solo in una minima percentuale dei casi. Nei casi di chirurgia oncologica prostatica a seconda delle tecniche (robotica, laparoscopica o a cielo aperto) è possibile che il paziente possa avere un’incontinenza residua oppure un deficit erettile a seconda della tecnica usata e del grado di estensione oncologico della patologia.

È vero che la bicicletta fa male alla prostata?

Se il paziente non ha i sintomi di una prostatite (dolore perinatale, disuria, bruciore menzionale, difficoltà nella minzione) la bicicletta non è assolutamente controindicata.