SINDROME DEL GIUNTO PIELOURETERALE

La sindrome del giunto pielo-ureterale è caratterizzata da un restringimento patologico nel passaggio dal bacinetto renale al giunto, responsabile del normale deflusso di urina dalla pelvi all'uretere, causando così un accumulo di urina e conseguente dilatazione della via escretrice.

Interessa più frequentemente il sesso maschile e il rene sinistro mentre è estremamente raro che si manifesti bilateralmente.
Le cause si dividono in:
- estrinseche: possono essere responsabili di tali restringimenti vasi anomali
- intrinseche: anomalie congenite che causano tale dilatazione, come un'alterata inserzione dell'uretere.

Se presente fin dall'età pediatrica può essere responsabile del ritardo della crescita, inappetenza, irritabilità, iperpiressia oppure se si manifesta nel tempo può esordire con algia lombare acuta o cronica, infezioni delle vie urinarie ricorrenti, disturbi della minzione fino a mimare come sintomatologia la colica renale.

DIAGNOSI

Gli esami strumentali di primo livello sono l'ecografia dell'apparato urinario (che può essere fatta anche durante nel periodo prenatale) che evidenzierà una dilatazione della via escretrice meritevole di imaging di secondo livello come:
- tac addome con e senza mezzo di contrasto (con pose urografiche tardive) che valuta l'anatomia della via escretrice, l'entità della dilatazione, eventuali cause estrinseche che la causano e la velocità di escrezione del mezzo di contrasto.
- scintigrafia renale sequenziale: studia la funzionalità renale ed eventuali ostruzioni del deflusso di urina.
- cisto-scintigrafia: mediante un catetere dedicato si riempie la vescica e si valuta la fase escretoria. Tale esame serve per escludere che la sintomatologia algica non sia data da un reflusso vescico ureterale.

TERAPIA MEDICA

Il trattamento per tale patologia è prettamente chirurgico e l'intervento principe è la giunto-plastica, che può essere fatta principalmente con tecnica robotica o laparoscopica ed in rarissimi casi open.

La tecnica chirurgica prevede in entrambe che l'operatore esegua un rimodellamento della pelvi tale da eliminare il restringimento che causa l'ostruzione così da favorire il normale deflusso di urina. In caso di recidiva di questa patologia la correzione è sempre chirurgica con tecnica endoscopica.